Programmatica Presidente Italo De Vitis

19 settembre 2022

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Programmatica Presidente Italo De Vitis

Prima o poi, arriva per ognuno di noi il momento in cui, nello spirito di servizio che contraddistingue il nostro agire da rotariani, vieni chiamato a fare il presidente! In quel momento ti domandi cosa farai e … come! e allora ti volgi indietro e guardi ai tuoi predecessori per cercare ispirazione. Ma già lo stesso Paul Harris ci ricorda che il Rotary rappresenta il microcosmo (il club) che deve interpretare e vivere nel macrocosmo, rappresentato dalla società e dal momento storico in cui viviamo. Non è facile stabilire cosa fare soprattutto perché veniamo da un periodo di notevoli difficoltà’ sia sociali che individuali e in questo periodo il macrocosmo si è rivelato fatalmente alterato: prima il COVID, poi - quando sembrava ormai di poter scorgere una luce in fondo al tunnel - ecco arrivare la guerra, che doveva essere una guerra lampo ma dopo dieci mesi siamo ancora qui a commentarla: la guerra e il covid hanno ingenerato in molti paura, indotto l’isolamento, creato il “timore” di osare! Questi gravi condizioni hanno scosso profondamente fin dalle sue radici la società e hanno avuto, e lo sappiamo tutti, delle ripercussioni pesanti anche sulla vita del club in primis rendendo difficili i rapporti fra i soci, costringendoci al lockdown e successivamente a rivedere e rimodellare le nostre abitudini. Cercare quindi di superare questi grandi ostacoli e di trovare delle strade alternative che possono permettere a tutti noi di ritrovare la serenità e di conseguenza l’entusiasmo necessario per affrontare questo momento e per far sì che il nostro microcosmo (e quindi il nostro club) possa essere traino per un cambiamento anche nella società, è sicuramente difficile da immaginare e difficile ancor più da realizzare. Quello quindi che ci domandiamo è come poter affrontare questo momento con questa particolare congiuntura per la quale non è facile trovare delle risposte. Non credo di avere la ricetta giusta, ma ciononostante bisogna tentare e a tal proposito ho cercato di individuare delle strategie che possano in qualche modo soddisfare le esigenze di cui stiamo parlando e tentare in questo modo di superare la situazione che stiamo vivendo. Difficile trovare una ricetta che ci permetta di superare questi momenti: ma bisogna trovare il coraggio di rischiare, di alzare l’asticella e di cercare di realizzare questi nuovi intenti attraverso dei programmi che possano coinvolgere la maggior parte dei soci del club e che siano soprattutto espressione delle professionalità che emerge dal club stesso. I programmi dovrebbero essere l’espressione della creatività e del senso del servire del club, e un presidente deve essere un testimone che eredita uno o più progetti, ne elabora di nuovi e li tramette al successore: per questo sarebbe preferibile che un progetto abbia una valenza pluriennale. Con il mio anno terminerà NEMO 2, paradigma di un progetto fattibile, utile, coinvolgente, con un amalgama equilibrato tra gli attori dello stesso e soci del club coinvolti nella gestione. Porteremo avanti le proposte del presidente uscente, Maria Grazia Melchionni, nel mantenere e rinforzare i rapporti con la Lumsa, rivolti all’imprenditoria in questo difficile momento e declinata in particolare ai giovani e alla agricoltura. Abbiamo inoltre di recente avviato un progetto di alfabetizzazione sociale, culturale e sanitaria in partnership con altri club, dedicato prevalentemente a persone provenienti da altre realtà, ma anche a quei nostri connazionali che versino in situazioni di disagio di qualunque tipo e bisognosi di supporto. In tal senso collaboriamo con due realtà della nostra città, l’ASCS (agenzia scalabriniana per la cooperazione allo sviluppo) e con la fondazione “ut vitam habeant”, con le quali sono già in atto intese per completare e integrare la fase di alfabetizzazione sanitaria, che rappresenta la parte principale del nostro progetto. In realtà nostra ambizione sarebbe quella di riuscire a integrare queste due associazioni, mettendo in rete delle iniziative (nei vari modi dell’alfabetizzazione) che potrebbero essere condivise tra le varie realtà, con ottimizzazione delle risorse economiche ed umane. In tal senso, il progetto deve difatti essere non solo e non tanto un atto di elargizione economica quanto una possibilità di coinvolgimento professionale dei soci del club. Si cercherà inoltre di rispettare tutti i progetti “storici” del club, tentando però di dare loro una connotazione specifica, personalizzandoli secondo specifiche ed attuali esigenze del momento. Per cercare di “vivere e interpretare il cambiamento” sociale che stiamo vivendo, legato ai problemi planetari cui abbiamo accennato, ho voluto istituire dei momenti di approfondimento chiamati a tal scopo LABORATORI, riprendendo una iniziativa intrapresa alcuni anni fa dal presidente Alessandra Spasiano, organizzati come tavole rotonde con esperti dei vari settori e con discussione tra i partecipanti, perché possano essere fucine di idee e di iniziative attraverso le quali il club possa contribuire a capire, ed eventualmente tentare di superare, le difficoltà del momento. Le azioni attraverso, le quali cercare di spronare le iniziative e realizzare i programmi in essere sono: - comunicare sia all’interno del club perché ogni socio si senta parte di un progetto; e all’esterno per dare una immagine reale di quello che il Rotary fa nella società e per l’ambiente su cui insiste. - integrare i giovani del Rotaract nelle attività del club su progetti condivisi, perché la tradizione caposaldo del nostro club, si sposi con l’entusiasmo, la fantasia e l’energia delle giovani generazioni. - preparare progetti in cui ci sia a fianco ad un importante e imprescindibile contributo economico, una fattiva attività professionale dei soci, studiata a seconda delle problematiche da affrontare. Il Rotary Roma Est potrebbe in tal senso diventare un vero “imprenditore della solidarietà”, non solo propositore di temi di intervento ma anche e specialmente un catalizzatore che sappia coordinare le varie iniziative, dal fundraising alla ottimizzazione delle risorse umane, per il raggiungimento dello scopo finale: stare bene insieme per fare bene tutti insieme! Buon anno rotariano a tutti noi e Viva sempre il Roma Est! Italo